martedì 31 maggio 2016

Ars Imago FD developer

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Considerations about the Ars Imago FD film developer

The development is presented in concentrated liquid form, to be diluted at 1 + 39 normally, with possible appropriate modifications in the case of intrinsically high contrast films (where dilution) is recommended or intrinsically low contrast (in this case it may act by increasing the concentration). The recommended agitation is that Kodak standard with the first initial 30 seconds to continuous shaking followed by two agitations every 30 seconds. I kept under control all the development (temperature, time, agitation) papameters. The negatives were stopped out with citric acid and fixed with Tetenal Superfix Plus 1 + 4 for 8 minutes (fresh fix). Dry Ilford with doubling (5 + 10 + 10 + 15 + 15 + 20 + 25 + 25) to obtain the base perfectly colorless; final washing with demineralized water and wetting, drying 5 hours at room temperature (about 22 degrees). I developed two TMAX 400, the first ISO 1600 with very low contrast conditions (late November afternoon with the sun hidden by clouds and shaded areas further), the second at ISO 400 by creating a macro set, then controlled lighting conditions and times (in this case I have in fact also made a stop bracketing 0-1-2) coming up to 1/4 second, f / 16. The first thing you notice is the ISO 1600 draft is that the tonal range looks very impressive and that the micro-contrast remains high, although the details are intelligible to the Zone III and correctly printed. The TMAX 400 is a very versatile film, it can be used in a wide range of situations (long exposures, studio portraits, street photography, etc.) and depending on how you place it develops and can be made very diversified, here the reason for my choice. I did not expect a tonal range so extensive an ISO 1600 draft and especially it is remarkable that microcontrast remains high even in dark areas (leaves of prickly pear in my case). The signs of the times given in the explanatory leaflet are perfect, I got a negative great for a draw two stops, managing to get under the enlarger with a grade 2 (of Rollei Vintage 111) paper a very good tonal range. From the point of view of grain, we are talking about a 35mm, the development returns the quite contained, very well made, despite the development time of up to 12:30 in the case of ISO 1600 draw. The same film, exposed nominally to ISO 400 in controlled lighting conditions, always developed 1 + 39 at 6:30 at 20 ° C returns an immense tonal range and perfectly differentiated. The two shells that have been object of the test had complementary characteristics: one with gray steps rather close together while the other had only a slight spiral groove on a surface of a very light gray and with speckles that branched off radially and well visible in the lower shell area. The natural marbling of the surface are made very well: scanning them at 16bit (CanoScan8600F with VueScan Pro with BN setting 16bit) is immediately senses the enormous flexibility that the development has given the film: choosing as exposure +1 (the second exposure in the bracketing sequence) we have a perfect rendering of the surface with no loss of detail in highlights (the softened in some places is given by closing the limits of the lens aperture used in the set macro) while dark areas are perfectly shaped and properly rendered in shades.

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Considerazioni sviluppo pellicola Ars Imago FD

Lo sviluppo si presenta in forma liquida concentrata, da diluirsi normalmente a 1+39, con possibili variazioni opportune nel caso di pellicole intrinsecamente ad alto contrasto (dove viene consigliata la diluizione) oppure intrinsecamente a basso contrasto (in questo caso si può agire aumentando la concentrazione). L'agitazione consigliata è quella standard Kodak con primi 30 secondi iniziali ad agitazione continua seguiti da due agitazioni ogni 30 secondi. Ho seguito in modo scrupoloso le indicazioni di sviluppo (temperatura, tempi, agitazione) e tenuto la temperatura sotto controllo. I negativi sono stati stoppati con acido citrico e fissati con Tetenal Superfix Plus 1+4 per 8 minuti (fix fresco). Lavaggio Ilford con raddoppiamento (5+10+10+15+15+20+25+25) per avere la base perfettamete incolore; ultimo lavaggio con acqua demineralizzata ed imbibente, asciugatura 5 ore a temperatura ambiente (circa 22 gradi). Ho sviluppato due TMAX 400, la prima a 1600 ISO con condizioni di contrasto molto basso (pomeriggio di fine novembre con sole nascosto da nuvole e zone in ombra ulteriore), la seconda a 400 ISO creando un set macro, quindi condizioni di luce controllata e tempi (in questo caso ho infatti effettuato anche un bracketing 0-1-2 stop) che arrivavano fino a 1/4 di secondo f/16. La prima cosa che si nota è nel tiraggio a 1600 ISO è che la gamma tonale appare davvero notevole e che il microcontrasto rimane elevato, anche i dettagli sono intellegibili fino alla zona III e correttamente stampabili. La TMAX 400 è una pellicola molto versatile, la si può usare in una ampia gamma di situazioni (lunghe esposizioni, ritratti in studio, street photography, etc.) ed a seconda di come la si espone e sviluppa può avere rese molto diversificate, ecco il perché della mia scelta. Non mi aspettavo una gamma tonale così estesa con un tiraggio a 1600 ISO e soprattutto è notevole il microcontrasto che si mantiene elevato anche nelle zone scure (foglie di fichi d'india nel mio caso). Le indicazioni dei tempi date nel foglietto esplicativo sono perfette, ho ottenuto un negativo ottimo per un tiraggio di due stop, riuscendo ad ottenere sotto l'ingranditore con un grado 2 (su carta Rollei Vintage 111) una gamma tonale molto buona. Dal punto di vista della grana, stiamo parlando di un 35mm, lo sviluppo la restituisce abbastanza contenuta, molto ben composta, nonostante il tempo di sviluppo che arriva fino a 12:30 nel caso di tiraggio a 1600 ISO. La stessa pellicola, esposta nominalmente a 400 ISO in condizioni di luce controllata, sviluppata sempre 1+39 a 6:30 a 20°C restituisce una gamma tonale immensa e perfettamente differenziata. Le due conchiglie che sono state oggetto del test avevano caratteristiche complementari: una possedeva dei gradini grigi piuttosto ravvicinati mentre l'altra aveva invece solo un leggero solco a spirale su una superficie di un grigio molto chiaro e con screziature che si dipartivano a raggiera e ben visibili nella zona bassa della conchigla. Le naturali screziature della superficie sono rese benissimo: scansionandole a 16bit (CanoScan8600F con VueScan Pro con settaggio BN a 16bit) si intuisce subito l'enorme flessibilità che lo sviluppo ha regalato alla pellicola: scegliendo ad esempio l'esposizione +1 (la seconda esposizione nella sequenza di bracketing) abbiamo una perfetta resa della superficie senza nessuna perdita di dettaglio nelle alte luci (la resa morbida in alcuni punti è data dai limiti di chiusura del diaframma dell'obiettivo utilizzato nel set macro) mentre le zone scure sono perfettamente modellate e correttamente rese nei toni.




[EN]
Below the direct scan of the negative (TMAX 400 exposed and developed nominally), without any correction and maximum tonal range (similar to grade 00)
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Di seguito la scansione diretta del negativo (TMAX 400 esposta e sviluppata nominalmente), senza alcuna correzione ed alla massima estensione tonale (simile al grado 00):
15759294707_510a13040e_b.jpg



[EN] Here, however, the curve is compressed to define the black, with no variations in contrast further, other than those directly derived from the linear compression (very similar to the degree 1.5)
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[IT] Qui invece la curva viene compressa per definire il nero, senza variazioni di contrasto ulteriori, se non quelle direttamente derivate dalla compressione lineare (molto simile al grado 1,5):
15944375282_0bb6d55acf_b.jpg



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Wishing to simulate a medium high contrast (between grade 3 and 3.5) here are the results:
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Volendo simulare un contrasto medio alto (tra il grado 3 ed il 3,5) ecco i risultati:
Ars-ImagoFD_TMX400_400ISO_Test_screen_09.jpg